Una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca pubblicata sulla rivista Neuron ha rivelato che la corteccia prefrontale mediale comincia a pensare a un “piano B” ancor prima che la strategia in corso venga effettivamente abbandonata
Quante volte, quando il piano che avevamo in mente fallisce, abbiamo dovuto pensare a un programma alternativo, il cosiddetto “piano B”?
Ebbene, ancor prima che la prima strategia venga definitivamente accantonata, il nostro cervello si mette in moto per il cambio di programma, in particolare la corteccia prefrontale mediale. Lo studio, pubblicato sulla rivista Neuron, ha esplorato il processo attraverso il quale le persone, durante l’esecuzione di un compito, decidono autonomamente e senza suggerimenti di cambiare la strategia di esecuzione. E così è stato possibile scoprire che il piano B nasce quando siamo ancora concentrati su un’altra strategia, già alcuni minuti prima che il cambio di piano avvenga davvero. La ricerca, coordinata da Carlo Reverberi, ricercatore del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, è stata condotta insieme a un team di studiosi della Princeton University, dell’Humboldt University e del Bernstein Center for Computational Neuroscience di Berlino.
Come è stata effettuata la ricerca
Gli autori hanno studiato cosa accade nel nostro cervello nelle fasi antecedenti e successive alla scoperta di una nuova strategia. Sono stati coinvolti 36 volontari ai quali è stato richiesto di partecipare a un “gioco”, mentre l’attività del loro cervello era monitorata con risonanza magnetica funzionale. I volontari dovevano rapidamente determinare la posizione di una nuvola di quadratini colorati che compariva su uno schermo. Dovevano quindi comunicare la posizione della nuvola premendo il pulsante di sinistra se questa era più vicina agli angoli superiore destro o inferiore sinistro dello schermo, mentre dovevano premere il pulsante di destra se la nuvola compariva in uno degli altri due angoli.
Dopo circa dieci minuti dall’inizio del compito e all’insaputa dei volontari, i ricercatori inserivano una semplice associazione tra il colore della nuvola e la risposta corretta: se la nuvola era rossa, andava premuto il pulsante destro, se era verde il pulsante sinistro.
Questa nuova associazione, se notata, poteva permettere ai partecipanti di cambiare strategia sfruttando il colore al posto della posizione. Questo permetteva di risolvere il gioco in modo più semplice: il colore della nuvola di quadratini era infatti più facile da determinare rispetto alla sua posizione.
Il risultato
Il dato emerso, dicono i ricercatori, evidenzia la capacità del cervello di bilanciare contemporaneamente due necessità: 1) focalizzare le nostre risorse e l’ attenzione sulla strategia corrente ignorando tutta l’informazione non rilevante,2) evidenzia l’opportunità di lasciare una “porta aperta” a nuove possibilità ancora ignote. «Questi risultati sono importanti per comprendere meglio il ruolo della corteccia prefrontale mediale nella cascata di eventi che portano a un cambio di strategia e, più in generale, a comprendere meglio il ruolo della corteccia prefrontale nel pensiero umano», dichiara Carlo Reverberi, a capo del team di ricerca. «Suggeriscono che questa regione “simuli” in background la strategia alternativa per valutarne l’appropriatezza, mentre il comportamento visibile è determinato dalla strategia corrente».
Revisione di Carmen Bambara dell’articolo: https://www.healthdesk.it/ricerca/ecco_larea_del_cervello_dove_nasce_il_piano_b
Questa scoperta ci fa comprendere molto bene come sia possibile essere completamente focalizzati su un esperienza ma sempre pronti a cambiare se si rivela inappropriata, spiega anche perché le persone che vivono un esperienza d’ipnosi, anche molto abili nel realizzare qualunque suggestione, sono sempre in grado di scegliere se e come esprimere il comportamento suggerito, ed eventualmente adattare le suggestioni date seguendo una strategia alternativa per scegliere come realizzare l’esperienza, mantenendo il libero arbitrio.
A.S.I.E.C.I.