L’ipnosi è vecchia quanto l’umanità. È riportata nel papiro Ebers dell’antico Egitto, Cure.
I persiani e i fachiri Indiani praticavano l’autoipnosi ritenendo di possedere in questo stato poteri curativi eccezionali connotando l’ipnosi di un interpretazione mistica che perdurerà per diversi secoli
È andata in declino nel Medioevo, con l’avvento del cristianesimo, essendo erroneamente associati alla stregoneria.
C’è stato rinnovato interesse nel diciannovesimo secolo con l’interpretazione mesmeriana del magnetismo come potere assoluto posseduto dall’ipnotista,con l’evolversi del tempo la concezione magnetica con prerogative magiche scomparve.
Intorno alla metà del milleottocento la scuola dell’ospedale di Nancy produsse esperimenti su migliaia di persone e di fatto l’ipnosi rimane la forma più importante di cura fino all’avvento della psicoanalisi
e dell’applicazione dell’etere e degli altri anestetici, parve così inutile ottenere quella condizione che da sola poteva dare l’insensibilità al paziente.
Durante la grande guerra l’enorme numero di individui sofferenti a causa dei traumi, subiti richiese la possibilità di una forma abbreviata di terapia e si ritornò ad utilizzare l’ipnosi.
I risultati eclatanti diedero nuova vita all’Ipnosi.
Nei primi anni 1950, la British Medical Association ha approvato l’insegnamento dell’ ipnosi in tutte le scuole di medicina raccomandando le università di proseguire gli studi e d’insegnarla agli studenti.
La letteratura è piena di aneddoti e studi controllati sull’efficacia dell’ ipnositerapia nella gestione del dolore.
Da allora lo sviluppo della conoscenza di tale pratica clinica è in divenire.