M.M.
Uno dei tanti referti descrive così l’esperienza:
“Da almeno 10 anni malattia del 1° motoneurone, ora stabile da almeno un anno.
Paziente portatrice di protesi additive mammarie bilaterali
29/06/16: ampia resezione in Q1 dx in anestesia locale con l`ipnosi in considerazione del rischio di distress respiratorio”
Questo è ciò che ho vissuto io:
Incontro M.M. indirizzata a me da altri colleghi che si occupano di lei dal punto di vista riabilitativo.
E’ affetta da SLA, e recentemente le è stato dignosticato anche un nodo mammario maligno.
La sua richiesta è di essere operata in anenstesia locale + ipnosi, per non compromettere la qualità della propria vita con una sedazione e i rischi ad essa connessi vista la malattia di base.
L’ipnosi, indotta qualche giorno prima dell’intervento, non evidenzia capacità di analgesia, per cui è stata confermata la necessità di utilizzare anestetici locali, e la profondità dell’ipnosi ottenuta da M. è minima ma efficace.
All’ingresso in sala operatoria la saturazione di O2 era circa 82-85 ed era presente tosse stizzosa.
Appena rientrata in ipnosi la saturazione sale a 98 (senza O2 terapia) e rimane stabile per tutta la durata dell’intervento, con una frequenza cardiaca di circa 67, stabile, e cessa la tosse (che riprenderà immediatamente dopo la conclusione dell’intervento).
- è stata sottoposta a quadrantectomia, l’anestesia locale era incompleta perché la presenza di una protesi mammaria ha reso impossibile anestetizzare il piano immediatamente adiacente ad essa.
Non è stato usato alcun sedativo o narcotico, con grande sollievo da parte anche degli operatori perché una narcosi l’avrebbe costretta ad essere attaccata al respiratore per un po’ e a tanti problemi per svezzarla…
Questa è la storia raccontata da M:
Ciao B.!! Ho piacere di raccontare una storia ed un’esperienza che ho vissuto molto molto da vicino.
” Ho un’amica affetta da SLA, una persona che io considero molto forte, alla quale qualche mese fa è stato diagnosticato un cancro al seno. Sta facendo di tutto per tenere a bada la malattia del motoneurone, e tutto ciò che le viene prospettato per il cancro la spaventa un po’. Si èsempre curata tutto con alimentazione vegana, farmaci omeopatici e fitoterapici, ed il pensiero di un’anestesia totale, molto rischiosa, e tutte le conseguenze del caso, l’ha fatta riflettere molto. Ha deciso così di prendere contatti con una sua amica delle Molinette, chiedendo se per caso conosceva qualcuno che facesse ipnosi”
Sei comparsa tu bell’anima!! Anestesia locale ed ipnosi!! Questa è stata la sua scelta!!
Cara B., tu sai che quella mia amica sono io in prima persona. Ho un’immensa riconoscenza per te e la tua professione. In sala ho ascoltato sempre la tua voce, anche se nei momenti di dolore purtroppo la mia mente vagava, ma tu pronta riuscivi ad incoraggiarmi e a riportarmi ai livelli di rilassamento. La tua presenza è stata indispensabilissima e mi ha aiutato molto a poter affrontare l’intervento nel modo in cui avevo deciso per salvaguardare ciò che ho e sto facendo per la SLA.
Grazie per la tua disponibilità ed il tuo grande cuore per aver contribuito a salvaguardare tutto.!!
Bice Properzi